Nessuna multa in arrivo per le quote latte a carico degli allevatori italiani che quest'anno hanno prodotto al di sotto del limite imposto dall'Unione Europea. Ad annunciarlo è la Coldiretti sulla scorta dei dati comunicati da Agea che ha ufficialmente comunicato che la produzione di latte commercializzata in consegne per la campagna 2011/2012 (1 aprile 2011 – 31 marzo 2012) non ha superato il quantitativo nazionale di riferimento. Questi i dati definitivi di verifica:
| Quantitativo nazionale garantito (A) |
10.967.026,636 tonnellate |
| Saldo istanze di mobilità temporanee(B) |
83.952,786 tonnellate |
| Quantitativo nazionale di riferimento (A-B) |
10.883.073,850 tonnellate |
| Quantitativo consegnato rettificato |
10.841.951,361 tonnellate |
Nessun prelievo quindi può essere imputato ai singoli produttori. Pertanto saranno avviate le procedure di predisposizione delle restituzioni del prelievo versato mensilmente al fine di eseguirle entro il corrente mese di giugno.
La questione quote latte – ricorda la Coldiretti - è iniziata quasi 30 anni fa nel 1983 con l’assegnazione ad ogni Stato membro dell’Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori.
All’Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Il 1992 con la legge n. 468, poi il 2003 con la legge n. 119 e, infine, il 2009 con la legge n. 33, sono le tappe principali del difficile iter legislativo per l’applicazione delle quote latte in Italia. Degli attuali 40mila allevatori oggi in attività nel nostro Paese (erano 120mila nel 1996) sono solo un po’ più di un migliaio - conclude la Coldiretti - quelli che devono alle casse dello Stato 1,7 miliardi di euro di multe maturate in questi ultimi anni.