Con la nascita di Gesù comincia il lungo viaggio di Dio alla ricerca dell’uomo. Dio aveva visto quanto era andato lontano l’uomo, quante ferite si era procurato. A Dio dispiace vederci sfiniti nelle nostre debolezze, sperduti nelle nostre incertezze. Dio torna a scommettere sull’uomo. Quanto siamo importanti per Dio e quanto Dio si cura di noi. Tutto può cambiare, inizia un nuovo dialogo fra l’uomo e Dio. Il vasaio che aveva plasmato l’uomo come un vaso d’argilla, diventa lui stesso argilla. L’eterno si fa tempo, l’infinito si fa frammento facendo risuonare ciò che nell’uomo si era spento. 
     Colui che ha riempito il cielo con miliardi di galassie, si fa bambino e viene deposto in una mangiatoia. Il cielo e la terra si sono di nuovo abbracciati e la pace sarà il segno di questo ritrovato legame. Un bambino non può far paura, è incapace di difendersi e ha bisogno che qualcuno lo accolga. Nascendo povero può impensierire i ricchi? Nascendo umile può allarmare i potenti? Nascendo  mite e disarmato può dare fastidio ai violenti?  Oggi una notizia così straordinaria non trova molta ospitalità.
     I grandi canali pubblicitari si sono appropriati del Natale staccandolo da Gesù, una festa senza il festeggiato. Tra la crisi e le sostituzioni commerciali non perdiamo di vista né la verità né lo spirito del Natale. Oggi Gesù non cerca una stalla, ma il cuore dell’uomo perché ritorni ad essere il vettore dei  sentimenti della gratuità, della convivialità, della prossimità, della tenerezza, della sollecitudine, della sobrietà, della condivisione, valori inestimabili. Una nascita quella di Gesù che sa di intimità familiare, che può illuminare la notte del mondo di una  luce stellare.
     E’ nato per colorare d’aurora ogni nostro mattino per ricominciare la nostra meravigliosa avventura terrena prendendo in considerazione  il progetto originario come siamo usciti dalle mani di Dio Creatore. Siamo tutti debitori verso questo bambino e la sua umanità che sorride alla vita e alla speranza. Il Natale è proprio un grande evento perché tira fuori il meglio di noi. E allora non sarà solo la festa di un giorno ma lo stile di vita per tutto l’anno.
Don Paolo Bonetti