Inaugurata ieri alla Casina del Principe ad Avellino, è ripresa stamane la II edizione della manifestazione “Italia Vini: le eccellenze” organizzata dalla delegazione di Avellino dell’Associazione Italiana Sommeliers, con la collaborazione di Coldiretti Avellino. La manifestazione intendeva celebrare gli eroi della tradizione vinicola italiana visti attraverso le loro gesta negli anni e, quindi, i grandi vini della tradizione vinicola irpina, soprattutto i tre DOCG, Greco, Fiano e Taurasi, che rappresentano nel mondo il fiore all’occhiello importante e riconosciuto del made in Irpinia. La Due Giorni ha previsto lo svolgimento di vari laboratori del gusto, di banchi d’assaggio, e anche momenti di spettacolo , mostre d’arte e attrattive culturali.
Nella mattinata di oggi si è tenuto il convegno: “L’Irpinia del vino nei 150 anni”, a cui sono intervenuti il sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, e l’assessore al patrimonio, Franco Mercuro, l’assessore all’agricoltura della Provincia, Raffaele Coppola, Giovanni Borea, autore dello studio “Il vitigno dell’Irpinia”, Sabino Spina, presidente della Commissione delle DOCG della Camera di Commercio. Per la Coldiretti di Avellino ha partecipato il vice direttore, Giovanni Colucci. Al tavolo dei relatori anche la presidente regionale dell’AIS, Nicoletta Gargiulo, e quella provinciale, Carmela Cerrone. Le conclusioni sono state affidate a Piero Mastroberardino, titolare dell’omonima azienda vinicola di Atripalda. Ha moderato il giornalista, Rosario Lamberti.
Il confronto sull’evoluzione della vitivinicoltura in Irpinia negli ultimi decenni è stato molto interessante e puntuale, ognuno esaminando l’argomento secondo le proprie competenze.
Giovanni Colucci per Coldiretti ha rilevato la meritoria azione svolta dall’AIS di Avellino nel far conoscere e apprezzare le eccellenze vinicole irpine che ben si sposano con le altre eccellenze dell’agroalimentare provinciale, che sono tutte ancora da valorizzare e far conoscere. Occorre puntare decisamente sulla qualità che è elemento distintivo e competitivo dei nostri prodotti. Colucci ha richiamato l’attenzione dei presenti sulla qualità dei prodotti agroalimentari, qualità che significa legame stretto e irrinunciabile con il territorio (e ciò è quanto mai vero soprattutto per il vino), rintracciabilità della materia prima, promozione del vitigno e non solo dei marchi aziendali, attenta attività di selezione del prodotto e dei territori maggiormente vocati e pratiche colturali corrette ed efficaci. Qualità che non può accettare la delocalizzazione delle produzioni. Nell’ultimo anno è ripreso, con aumenti percentuali interessanti,l’export di vino, soprattutto verso i Paesi emergenti e nuovi consumatori. Si tratta di mercati a cui dare adeguata attenzione e su cui puntare. Ciò deve favorire un ormai irrinunciabile riequilibrio dei rapporti commerciali ed economici all’interno della filiera, dove la parte produttiva agricola è ancora l’anello debole. E trovare innovativi canali di commercializzazione che accorcino la filiera.
Alla fine del convegno, la Coldiretti e l’Associazione Agrimercato di Avellino hanno offerto agli astanti una ricca degustazione di prodotti agricoli irpini, tra cui la cipolla ramata di Montoro, le confetture di frutta e peperoncino, i formaggi, l’olio, il pane, l’ortofrutta, il miele, che sono stati molto apprezzati e “goduti”.
La presidente dell’AIS di Avellino, Carmela Cerrone, soddisfatta per l’iniziativa, ha auspicato ulteriori e più continui rapporti con Coldiretti per far conoscere e promuovere le eccellenze irpine.
1 Ottobre 2011
Italia vini: le eccellenze al Convegno AIS