Sul discorso fiscale non chiediamo nuove misure, poiché consideriamo il sistema fiscale agricolo il più avanzato. Occorre però che questo sistema sia mantenuto e con esso quelle misure che durano da decenni e che se dovessero sparire, specie In un momento di crisi come questo, avrebbero pesanti ripercussioni sulle imprese per effetto dell’aumento dei costi del lavoro e di produzione. E’ quanto ha chiesto il Presidente della Coldiretti Sergio Marini al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel suo intervento conclusivo al X Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio, facendo riferimento alla fiscalizzazione degli oneri sociali nelle aree svantaggiate e alle accise sul gasolio agricole per il quale si registra un aumento del 22 per cento. Siamo nel momento cruciale della discussione – ha sottolineato Marini - sulla Riforma della Politica agricola comunitaria. A Tremonti chiediamo la massima attenzione nella difesa del bilancio agricolo a livello comunitario e a livello nazionale, ma non vorrei che a forza di parlare di politica agricola finiamo per morirci dentro. Dedichiamogli lo spazio che è giusto dedicargli, ricordando che se non stiamo attenti perdiamo ne il 10% in un giorno a causa dei prezzi e nessuno se ne accorge. E’ già accaduto – ha ricordato il presidente della Coldiretti al Forum di Cernobbio - in passato, non incorriamo nello stesso errore. Il documento che abbiamo presentato qualche mese fa a al Commissario Europeo all’Agricoltura, Ciolos, resta il pezzo più avanzato di discussione sul tema e consigliamo a tutti di leggerselo, per poi partire da lì. Qui a Cernobbio abbiamo anche parlato del progetto per una filiera agricola italiana e del suo stato di avanzamento – ha rilevato Marini -, con la presentazione dei vari accordi stipulati. Rispetto allo scorso anno abbiamo fatto abbastanza strada mentre da altre parti non sono venute proposte alternative concrete. Purtroppo questo paese si divide tra chi le cose le fa e chi bastona chi fa le cose - ha denunciato il presidente della Coldiretti -, perciò vorrei invitare a smetterla chi campa criticando il percorso di Coldiretti. Passiamo alla legge sull’etichettatura, che speriamo possa chiudere il suo percorso in settimana alle Camere, in attesa di vedere l’atteggiamento della Ue. Ebbene, vorrei sottolineare che se questo Paese è andato in procedura d’infrazione per 150 volte potrebbe farlo anche la 151esima. Il confronto con la Comunità – ha puntualizzato Sergio Marini - si può anche vincere e siamo noi a doverlo fare perché solo noi abbiamo da difendere qualcosa, non certo gli altri paesi. Sugli Ogm vorrei sottolineare come tutte le azioni fatte, tutte le illegalità e le pressioni da parte delle multinazionali non hanno sortito risultato. Gli italiani non li vogliono, gli agricoltori non li vogliono, i politici nemmeno, quindi Galan se ne faccia una ragione. Siamo pronti a seguirlo ha aggiunto il presidente della Coldiretti nel suo intervento a Cernobbio - sull’innovazione dei processi agricoli, ma va detto che l’unica cosa che da 15 anni a questa parte è stata fatta l’abbiamo fatta noi. Siamo dunque noi quelli che vanno seguiti su questa strada, ma se ce ne presenteranno una migliore, capace come la nostra di unire gli interessi di cittadini e imprese, la seguiremo. Sulle emergenze, dai pastori alla filiera del pomodoro – ha concluso Marini -, vorrei dire ai politici che la gente bisogna incontrarla quando chiede un supporto, non bisogna essere assenteisti. Le emergenze si gestiscono anche con la solidarietà e la considerazione, due valori che questo paese dovrebbe recuperare.
16 Ottobre 2010
FINANZIARIA