Migliaia di agricoltori, cittadini, ambientalisti, associazioni dei consumatori, insieme a Sindaci e rappresentanti delle Istituzioni a livello nazionale, regionale e locale provenienti dalle diverse Regioni italiane si mobilitano nella capitale contro il falso Made in Italy di Stato in questa occasione rappresentato dal “Pecorino” prodotto completamente in Romania con i soldi dello Stato italiano, che sarà portato per la prima volta in piazza “in bella vista” a disposizione delle Autorità e dei cittadini. Un caso emblematico in cui lo Stato favorisce la delocalizzazione e fa concorrenza agli italiani sfruttando il valore evocativo del Made in Italy.
Sarà l’occasione per affermare la centralità del settore agroalimentare quale una delle poche leve competitive di cui il Paese dispone per ricominciare a crescere, ma anche un modo per denunciare gli ormai troppi casi di disattenzione e sottovalutazione nei confronti di un settore che è patrimonio del Paese. Ci chiediamo:
· perché dopo tante denunce il Ministero dello Sviluppo Economico non vieta per legge il finanziamento di prodotti realizzati all’estero che imitando il vero Made in Italy uccidono il futuro delle nostre imprese ?
· perché chi con la terra ci lavora e ci vive si è visto aumentare l’IMU in maniera maggiore di chi la terra la usa per divertirsi o speculare ?
· perché al tavolo del lavoro tra Governo e forze sociali, il nostro settore che occupa 1,2 milioni di lavoratori dipendenti oltre agli autonomi è l’unico a non essere stato invitato ?
· perché dopo due leggi nazionali sull’etichettatura per fare sapere agli italiani quello che mangiano nessuno si è preso la responsabilità di applicarle?
La nostra agricoltura è la prima a livello mondiale per valore aggiunto ad ettaro, il
nostro cibo è il più apprezzato e imitato nel mondo, il nostro export agroalimentare cresce
a due cifre. Agricoltura e cibo sono un patrimonio economico, sociale, ambientale,
paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Sono un patrimonio di tutti gli italiani!
Tutto questo la gente lo sa ed è ora che anche la politica ne prenda atto. Le ragioni della mobilitazione saranno illustrate dal presidente della Coldiretti Sergio Marini a partire dalle ore 9,30 il 15 marzo 2012 in piazza Montecitorio a Roma con migliaia di manifestanti che presidieranno anche il Ministero dello Sviluppo Economico in via Veneto 33 e la sede della Simest in Largo Ottavio Tassoni.
La Coldiretti di Avellino sarà presente in piazza Montecitorio con una folta delegazione di coltivatori, guidata dal presidente, Francesco Vigorita, e dal direttore, Marcello De Simone. Con essi ci saranno anche i rappresentanti istituzionali di più di 30 Comuni irpini, con i gonfaloni, dei circa 90 che hanno approvato nelle settimane scorse la delibera in appoggio delle rivendicazioni di Coldiretti sulla Simest per la salvaguardia del made in Italy agroalimentare.