27 Settembre 2011
Cresce l’occupazione agricola al sud
| "Un mezzogiorno in recessione, che continua a crescere meno del centro-nord, dove lavora ufficialmente meno di un giovane su tre e dove il tasso di disoccupazione reale sarebbe del 25%. Un'area a rischio 'tsunami demografico', in cui nel 2050 gli over 75 cresceranno di dieci punti percentuali. Serve un nuovo progetto Paese per il sud, per puntare sui settori più innovativi, come la geotermia, le altre rinnovabili, e le filiere territoriali logistiche", questa la fotografia che emerge dal Rapporto 2011 sull’economia del mezzogiorno della SVIMEZ (associazione per lo sviluppo dell'industria nel mezzogiorno), presentato oggi a Roma. Per quanto riguarda il prodotto interno lordo, la Svimez rende noto che "nel 2010 e' aumentato nel mezzogiorno dello 0,2%, in decisa controtendenza rispetto al -4,5% del 2009, ma distante di un punto e mezzo percentuale dalla performance del centro-nord (+1,7%)". "Nel sud cresce la domanda di lavoro in agricoltura (+2%), dopo la forte flessione del 2009 (-5,8%), con un boom in Calabria e Abruzzo, superiore al 10%. Gli occupati in agricoltura sono cresciuti di 16.500 unità, di cui 8.400 al centro-nord e 8.100 al sud (con una forbice compresa tra +5.800 in Calabria e -4.900 in Sardegna)". Nell’importante documento non manca un riferimento alla manovra finanziaria 2011, che - sottolinea la Svimez - insieme a quella del 2010, "dovrebbe pesare, in termini di quota sul pil, 6,4 punti al sud (di cui 1,1 punti nel 2011, ben 3,2 punti nel 2012, 2,1 nel 2013) e 4,8 punti nel nord (1 nel 2011, 2,4 nel 2102, 1,4 nel 2013), con il sud che contribuirebbe in maniera maggiore all'azzeramento del deficit, pari nel 2010 al 4,5% del pil nazionale". Anche nel 2011, con un aumento del 4,5%, è l’agricoltura il settore che fa segnare la maggiore crescita occupazionale nelle regioni del mezzogiorno, a fronte di un crollo dell’industria del 2,7%. E’ il commento di Coldiretti in riferimento al rapporto Svimez, che nel 2010 evidenzia che l’agricoltura è l’unico settore al sud in cui crescono gli addetti (+8100 unità). Si tratta di una tendenza positiva che - sottolinea la Coldiretti - è confermata anche nell’anno in corso durante il quale si registra in agricoltura un aumento del 3,5 per cento dei lavoratori indipendenti e di ben il 5,2 per cento di quelli dipendenti nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2010. L'agricoltura può quindi - precisa la Coldiretti - lanciare, giocare e vincere la scommessa dello sviluppo, ma è necessario integrare il concetto di prodotto agricolo, costruendo un percorso di “sviluppo alimentare” per il Paese fondato sull'identità e sul legame con il territorio. Tutto il contrario - conclude la Coldiretti - delle troppe cattedrali nel deserto, che crollano al venir meno del sostegno pubblico. |