23 Settembre 2011
Coldiretti elogia l’operazione della Forestale
| Con la metà delle mozzarelle in vendita in Italia che sono state ottenute con latte o addirittura con cagliate straniere è elevato il rischio che venga spacciato per italiano ciò che non lo è. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per l’operazione del Corpo Forestale dello Stato che ha sequestrato, nel corso dell’operazione “ITALIAMO”, la documentazione relativa ai 465.800 chilogrammi di latte per la produzione di mozzarelle a marchio italiano, ma prodotte anche con latte di origine francese, belga e lussemburghese ed oltre 30.000 confezioni di mozzarella. L’operazione ha interessato 3 regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Veneto) con 14 persone che risultano indagate fra legali rappresentanti e dirigenti delle imprese coinvolte. Le mozzarelle sequestrate – riferisce la Coldiretti - sull’etichetta riportavano richiami ad un prodotto Italiano con uno scudetto dai colori della bandiera italiana richiamati su pomodoro (rosso), mozzarella (bianca), basilico (verde), la scritta in etichetta “Dall’Italia”, la scritta “origine Italia” e, inoltre, il prodotto veniva denominato “ITALIAMO” per richiamare l’origine nazionale. “La notizia conferma, purtroppo, quello che già sappiamo e che Coldiretti denuncia da tempo. In Italia – dice il presidente di Coldiretti Avellino, Francesco Vigorita - non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza del latte impiegato nelle mozzarelle e negli altri prodotti lattiero caseari ed è facile spacciare per Made in italy un prodotto ottenuto con materie prime importate. Un inganno per i consumatori e un danno per i produttori di latte italiano che è importante fermare con l’attività di controllo – continua Vigorita - ma anche accelerando l’entrata in vigore dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle materie prime previste dalla legge sull’etichettatura approvata all’unanimità dal parlamento all’inizio dell’anno”. In Italia nel 2010 sono arrivati ben 1,8 miliardi di chili di latte in cisterna e 530 milioni di litri già confezionato tra cui 1,3 miliardi di litri di latte sterile e UHT, si stimano 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 10 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi, all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori. Dietro queste cifre - ha precisato il presidente della Coldiretti - si nasconde l'inganno con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta e la metà delle mozzarelle fatte con latte o addirittura cagliate straniere all'insaputa dei consumatori. Un inganno che sta mettendo a rischio 40 mila stalle italiane, quasi 200mila occupati e oltre 22 miliardi di euro di valore generato dalla filiera nel settore lattiero caseario, che rappresenta la voce più importante dell'agroalimentare italiano e che vanta anche 43 formaggi a tipici a Denominazione d'origine. “Anche le stalle irpine subiscono le conseguenze di questo colossale inganno – conclude il presidente Vigorita – che porta il latte alla stalla ad essere pagato ad un prezzo che non remunera assolutamente i costi. Sono gli effetti del doppio furto che subisce l’agricoltura italiana: d’immagine e di valore aggiunto. Un inganno che deve essere portato in evidenza e fatto conoscere ai consumatori per favorire il vero latte italiano”. |