La Coldiretti di Avellino ha inviato una lettera a tutti i sindaci dei Comuni irpini invitandoli a tenere conto della facoltà, prevista dalla legge, di agevolare il settore agricolo predisponendo un apposito provvedimento che riduca fino al 50% l’IMU, soprattutto per quegli agricoltori professionali che coltivano direttamente il fondo.
     Il presidente di Coldiretti Avellino, Francesco Vigorita, sottolinea come la nuova Imposta Municipale Unica abbia un notevole impatto sui fabbricati rurali e sui terreni. “Il settore agricolo, infatti, oltre a vivere una stagione di difficoltà per i prezzi di vendita dei prodotti e per il continuo aumento dei costi di produzione, - nota Vigorita - si trova a dover fare i conti con una manovra economica doppiamente gravosa: gli imprenditori agricoli, infatti, scontano oltre alla “patrimoniale agricola” con l’IMU, tutti gli aumenti previsti per i cittadini, dall’Iva alle accise sui carburanti, alla contribuzione previdenziale. Tra l’altro - continua Vigorita -, nella nostra Provincia, si aggiungono gli enormi danni causati dal maltempo dei giorni scorsi e che hanno ulteriormente inciso, in negativo, sui redditi delle aziende agricole”.   
     Il direttore di Coldiretti, Marcello De Simone, evidenzia che la nuova imposta sarà una vera e propria stangata che si abbatterà sugli agricoltori della provincia di Avellino. “L’Imu colpirà pesantemente i terreni agricoli e i fabbricati rurali, - afferma De Simone -  dalle stalle ai fienili, fino alle strutture ed ai capannoni per il ricovero dei mezzi e delle attrezzature, tassando di fatto quelli che sono, a tutti gli effetti, fattori di produzione per le imprese agricole”. Tutti gli analisti sono concordi nel riconoscere che il rilancio dell’economia del nostro Paese passa, significativamente, attraverso l’agricoltura e l’agroalimentare e a tal fine occorre evitare di appesantire i costi di produzione che già incidono notevolmente sulle imprese agricole. L’IMU, in particolare si abbatte pesantemente sugli agricoltori, colpendo il “bene terra” in quanto tale, non riconoscendone più il carattere di ruralità e la funzione di bene strumentale (e indispensabile) all’esercizio dell’attività di impresa. Da ciò la richiesta alle Amministrazioni Comunali di cogliere l’opportunità offerta dalla legge per sostenere il settore agricolo, predisponendo un provvedimento ad hoc che riduca fino al 50% l’IMU, soprattutto per quegli agricoltori professionali che coltivano direttamente il fondo.