Il direttore della Coldiretti irpina, Marcello De Simone, ha partecipato nei giorni scorsi agli “Stati generali delle pari opportunità nella provincia di Avellino”, evento organizzato dall’Ufficio della Consigliera di parità della provincia di Avellino, Domenica Marianna Lomazzo, di concerto con l’Amministrazione Provinciale e con le referenti sindacali e politiche delle pari opportunità. Si è trattato di un momento di riflessione con l’obiettivo di definire strumenti e strategie per la promozione dell’occupazione femminile nel territorio irpino, anche attraverso un’efficace attuazione della legislazione vigente.
Il direttore De Simone ha preso parte alla tavola rotonda in cui si discuteva su “Mondo del lavoro e pari opportunità” che ha visto gli interventi, tra gli altri, del presidente dell’Amministrazione Provinciale, Cosimo Sibilia, dei segretari provinciali di CGIL, CISL, UIL e UGL, dei rappresentanti di CNA, Confcommercio, Confapi, Confartigianato e dell’Unione Industriali.
La riflessione ha preso le mosse dal fatto che, rispetto alla Unione Europea a 27, l’Italia registra un tasso di occupazione femminile più basso di circa 12 punti percentuali e distante quasi 14 punti percentuali dagli obiettivi fissati a Lisbona per il 2020. Nel complesso il divario occupazionale tra generi è assai più marcato in Italia rispetto agli altri Paesi europei. Il tasso di occupazione maschile è, infatti, di oltre 22 punti percentuali superiore rispetto a quello femminile. Il ritardo rispetto all’Europa è attribuibile per intero ai modesti tassi di occupazione femminile nelle Regioni del Mezzogiorno, il quale, infatti, si colloca sui livelli più bassi di tutti i restanti Paesi dell’Unione.
Nel suo intervento, De Simone ha rilevato che, per quanto riguarda il settore agricolo, le imprese al femminile continuano a crescere a livello nazionale (+ 0,7%), mentre a livello provinciale il dato è decisamente negativo: Avellino è penultima seguita solo da Caltanissetta. De Simone ha rilevato che attualmente si assiste ad un rinnovato interesse politico-istituzionale per le questioni connesse alla presenza e al contributo delle donne in agricoltura. Statistiche recenti ne rilevano, anzitutto, l’importanza in termini quantitativi: il 37% della forza lavoro agricola dell’Unione Europea è femminile, un’azienda su cinque è condotta da donna, le agricoltrici lavorano per il 31% delle ore lavoro totali. “La rilevanza del loro ruolo – ha affermato il direttore di Coldiretti Avellino - va ben oltre il dato numerico ed è riconducibile agli aspetti qualitativi e sociali che sono associati alla loro presenza nel settore, i quali ben si conciliano con il modello di agricoltura multifunzionale delineato dall’Unione Europea. Ne sono un esempio le scelte per lo più orientate alle produzioni di qualità, il ricorso alla manodopera familiare, al fondere in tutt’uno gestione dell’azienda e della famiglia. La presenza e il contributo delle agricoltrici – ha concluso De Simone – diventa, pertanto, fondamentale per lo sviluppo socio-economico delle aree rurali in cui esse vivono e operano”.
12 Novembre 2011
Coldiretti al convegno sulle pari opportunità