Importanti le conclusioni del Tavolo Verde riunitosi ieri a Napoli alla Regione Campania presieduto dall’assessore regionale all’agricoltura, Vito Amendolara, sull’emergenza Cinipide Galligeno del castagno. Un insetto che è una vera iattura per i castanicoltori irpini e che rischia di mettere in ginocchio un intero comparto produttivo che, oltre a rappresentare un importante valore economico per molte aziende, ha anche un grande significato da un punto di vista ambientale e di difesa del territorio. Il Tavolo era stato convocato proprio per porre un argine al problema e riscontrare le preoccupate richieste dei produttori. Al Tavolo erano presenti le Organizzazioni Agricole, tra cui Coldiretti, oltre ai rappresentanti istituzionali e degli Enti di ricerca.
Il Tavolo Verde ha fatto sue le proposte definite il 13 maggio scorso in un apposito incontro convocato dal Comune di Montella, ed avanzate dal direttore della Coldiretti irpina, Marcello De Simone. Si punterà quindi alla costituzione di una task force permanente con il monitoraggio del CNR per contrastare la diffusione dell’insetto. Ne faranno parte i rappresentati dei livelli istituzionali coinvolti, le Organizzazioni Agricole e le professionalità necessarie. C’è l’impegno da parte dell’Assessorato Regionale di predisporre un’apposita Misura del PSR, tra quelle agroambientali, per consentire alle imprese colpite di risollevarsi, nel rispetto dei vincoli imposti dall’Unione Europea, anche facendo ricorso al regime “de minimis”. E’ stato approvato il progetto “Ottimizzazione della produzione (massale) di Torymus sinensis per il controllo del cinipide”, che dovrebbe portare in breve tempo ad ottenere una serie di biofabbriche produttrici dell’antagonista del parassita. Il problema è stato affrontato nel dettaglio, mettendo in campo tutte le misure possibili, nel breve e nel lungo periodo, per dare risposte concrete ai castanicoltori e ristorarli in qualche modo dei danni che stanno subendo.
“Il timore è l’abbattimento di oltre il 40% della produzione con tutto ciò che ne deriva in termini economici, sociali, lavorativi ed ambientali, visto anche il ruolo di tenuta idrogeologica del territorio che assicurano i castagneti”, come afferma il direttore della Coldiretti irpina, Marcello De Simone, che sta seguendo passo passo l’emergenza in atto con incontri frequenti con i produttori. Nei prossimi giorni si contatteranno gli uffici del Ministero per delineare le strategie normative e procedurali per affrontare decisamente il problema. “Che non va assolutamente sottovalutato – continua De Simone. – L’abbandono della coltura sarebbe un danno enorme per un territorio che sulla produzione castanicola ha strutturato tutta una economia che, direttamente o indirettamente con l’indotto, assicura lavoro e reddito ad un gran numero di famiglie. Oltre a promuovere nel mondo un’immagine unica e tipica del territorio con la qualità della castagna di Montella IGP”.
28 Maggio 2011
Cinipide: importanti provvedimenti dal Tavolo Verde