Dalla “Pomarola” del Brasile all’ olio “Pompeian” del Maryland fino alla “Zottarella” venduta in Germania ma anche pelati San Marzano fatti in California, scamorza Salerno prodotta in Canada, salame Napoli del Nordamerica e addirittura il kit per fare in casa la mozzarella prodotto in Inghilterra sono stati esposti pubblicamente dalla Coldiretti per denunciare l’attacco ai prodotti simbolo della dieta mediterranea. Una “mostra degli orrori” dedicata alle più improbabili e pericolose imitazioni spacciati nei diversi continenti dai falsari della tavola nel mondo, allestita ad Acciaroli dove visse per circa 40 anni Ancel Keys, scienziato americano del Minnesota (U.S.A.). definito il padre della Dieta Mediterranea.
A quasi quattro anni dall’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO si sono moltiplicati i casi di pirateria alimentare con la diffusione di prodotti che - sottolinea la Coldiretti - non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale, ma che utilizzano impropriamente nomi, immagini, colori e paesaggi per trarre in inganno i consumatori sul mercato mondiale. Si tratta di un danno insostenibile per l’economia, l’occupazione e l’immagine tanto da diventare oggetto di approfondimento della prima Summer School sul Made in Italy, promossa da Coldiretti Giovani Impresa in collaborazione con l’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, nata dalla consapevolezza che il Made in Italy rappresenta uno degli asset strategici su cui si basa un nuovo modello di sviluppo intorno al quale è necessario costruire nuove figure professionali, che possano contribuire a far evolvere al massimo le sue potenzialità, come brand a livello internazionale.
All’evento pubblico conclusivo della prima Summer School di Coldiretti Giovani Impresa tenutosi sul porto di Acciaroli ha preso parte anche un numeroso gruppo di giovani della Coldiretti di Avellino con il dirigente provinciale Domenico Roselli ed il segretario provinciale dei giovani, Giovanni Colucci. La tavola rotonda su “Dal made in Italy agroalimentare un nuovo protagonismo italiano” svoltasi sul porto, ha registrato la partecipazione del presidente nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo, del presidente dell’ICE, Riccardo Monti, della delegata nazionale dei giovani Coldiretti, Maria Letizia Gardoni e del sindaco di Pollica, Stefano Pisani.
Dal dibattito è emerso che la contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari Made in Italy vale nel mondo circa 60 miliardi di euro e costa all’Italia quasi trecentomila posti di lavoro che si potrebbero creare nel Paese con una seria azione di contrasto a livello nazionale e internazionale particolarmente importante in un momento di crisi. Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto per la tutela delle denominazioni dai falsi” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari.
14 Settembre 2014
Ad Acciaroli denunciati gli attacchi alla dieta mediterranea