Una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento allo studio della Fao nel quale si stima che gli insetti fanno parte delle diete tradizionali di almeno due miliardi di persone e che potrebbero quindi essere essenziali per combattere la fame. Non si può trattare il cibo come una merce qualsiasi, ma per combattere la fame occorre prima di tutto - sottolinea la Coldiretti - investire nell'agricoltura delle diverse realtà del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali per sfuggire all'omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero.
A questo principio - continua la Coldiretti - non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che anche se iperproteici sono però molto lontani dalla realtà culinaria nazionale. In Italia sopravvivono alcuni esempi di formaggi con insetti come il pecorino “marcetto”, il formaggio “saltarello”, il “formai nis” e il “casu marzu”, un pecorino sardo colonizzato dalla mosca casearia che rilascia nella forma le uova dalle quali nascono larve che traggono nutrimento cibandosi della forma stessa e sviluppandosi in essa. Un prodotto che non sarebbe consentito dalle norme comunitarie, ma che è stato salvato dall’estinzione grazie all’inserimento nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali da parte della regione Sardegna.
14 Maggio 2013
Alimentazione: rispettare le tradizioni culinarie locali