12 Gennaio 2012
Coldiretti: la crisi riduce gli sprechi a tavola
 
     Il 57% degli italiani ha ridotto lo spreco di cibo per effetto della crisi. E’ quanto emerge dalla presentazione dei risultati di una indagine Coldiretti-Swg su come sono cambiati i comportamenti d’acquisto con la crisi, dalla quale si evidenzia che ben  tre italiani su quattro (72%) prestano una maggiore attenzione alla spesa rispetto al passato. Tra coloro che hanno ridotto lo spreco, il 47% lo ha fatto – sottolinea la Coldiretti - facendo la spesa in modo più oculato, il 31% riducendo le dosi acquistate, il 24% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18% guardando con più attenzione alla data di scadenza. Si tratta - sostiene la Coldiretti - di una tendenza positiva in un Paese come l’Italia dove a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate per un valore stimato in 37 miliardi.
     Dopo anni - continua la Coldiretti - si inverte la tendenza e aumenta il tempo dedicato dalla maggioranza degli italiani (55%) a fare la spesa. Il 61% degli italiani confronta con più attenzione i prezzi, il 59% guarda alle offerte 3 x 2, ma ben il 43% si accerta comunque della qualità dei prodotti e una percentuale analoga verifica la provenienza. Emerge una tendenza alla ricerca del miglior rapporto prezzo/qualità per l’alimentazione davanti alla vastità dell’offerta sugli scaffali, ma - continua la Coldiretti - solo il 16% degli italiani dichiara di aver ridotto la spesa o rimandato gli acquisti alimentari.
     La consapevolezza dell’importanza dell’alimentazione è evidente, se confrontata ad altri beni di consumo come – precisa la Coldiretti - l’abbigliamento, per il quale ha ridotto la spesa il 51%, o le vacanze (50%) o, ancora, i beni tecnologici (34%).
     In Italia la tavola è - sottolinea la Coldiretti - una componente importante della spesa familiare con un valore per famiglia che è stato di 467 euro al mese nel 2010, pari al 19% del totale. Non sprecare il cibo in tempo di crisi è una scelta di sobrietà che - continua la Coldiretti - non solo è un modo per risparmiare senza rinunciare ad ingredienti di qualità, ma è anche un impegno concreto per l’ambiente con una minore produzione di rifiuti, il cui smaltimento rappresenta oggi uno dei principali problemi delle economie sviluppate.
     I piatti antispreco che è possibile realizzare aguzzando l’ingegno - sostiene la Coldiretti - sono tanti, basta solo un po’ di estro e passione per la buona tavola per ottenere ottimi risultati. Con gli scarti degli alimenti per esempio è possibile realizzare squisite portate. Si va da un gustoso risotto cucinato con i gambi e foglie di carciofo ad un succulento sformato di finocchi che utilizza le foglie esterne e i ciuffi verdi dei finocchi da unire ad un po’ di formaggio grattugiato e mollica di pane che di solito viene buttata via. Se avanza del pane, invece, si può optare per la più classica panzanella aggiungendo semplici ingredienti sempre presenti in ogni casa come pomodoro, olio e sale, o bollirlo insieme a della verdura per realizzare un tradizionale pane cotto e rape, tipico della cucina meridionale. E ancora, si può cucinare senza spreco un’ottima frittata di maccheroni che unisce ai carboidrati della pasta avanzata dal giorno prima le proteine dell’uovo per un piatto unico, molto nutriente, o classiche polpette recuperando della carne macinata avanzata, semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio o la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia. E per non buttare via la frutta basta cuocerla e trasformarla in marmellata o semplicemente comporla in una squisita macedonia. Alcuni piatti poi - conclude la Coldiretti - come la tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo, i canederli trentini o la pinza veneta rappresentano non solo una valida soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato con ricette storiche divenute simbolo della cultura enogastronomica e del territorio italiano
 
IMPRESA VERDE CAMPANIA – ENTE DI FORMAZIONE

LA FORMAZIONE

  • IMPRESA VERDE CAMPANIA SRL ha avviato  l’Iter per Accreditarsi in Regione Campania, come Ente di Formazione Professionale ai sensi della Delibera della Giunta Regionale n° 136 del 22/03/2022 e presto sarà Accreditata.
  • IMPRESA VERDE CAMPANIA SRL  E’  IN POSSESSO DELLE SEGUENTI TRE CERTIFICAZIONI:
1) SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ - ISO 9001:2015 - Sottosettore IAF/EA: 37 - Progettazione ed erogazione di corsi di formazione professionali 2) ISO/IEC 27001:2022 - SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI - Progettazione ed erogazione di corsi di formazione professionali   3) ISO 45001:2018 - SISTEMA DI GESTIONE PER LA SALUTE E SICUREZZA - Progettazione ed erogazione di corsi di formazione professionali  
  • IMPRESA VERDE CAMPANIA SRL è Ente di Formazione impegnato nel sostegno e nella promozione di una visione ampia ed elevata della Formazione Professionale, che tiene conto del cambiamento e delle trasformazioni della società e della comunità locale nella quale opera, programmando i propri corsi, in considerazione delle tendenze del mercato del lavoro territoriale e delle figure professionali più richieste.
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  • IMPRESA VERDE CAMPANIA SRL articola i propri corsi in diversi settori di attività interagendo con Aziende, Associazioni, Studi Professionali, Scuole ed Enti del territorio, con la volontà di erogare azioni formative e di orientamento a servizio di giovani e adulti.
Tra le attività formative organizzate da IMPRESA VERDE CAMPANIA SRL, vi sono:
  • Formazione professionale di I e II livello
  • Formazione specialistica
  • Aggiornamento, riqualificazione, formazione continua
  • Analisi dei fabbisogni formativi del territorio per Aziende e P.A.
  • Accesso ai finanziamenti regionali, nazionali e comunitari per le imprese ed enti locali
  • Studi e ricerche sulle problematiche occupazionali e formative
  • Realizzazione di attività di ricerca e consulenza
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  • Formazione specialistica dei tecnici e degli operatori del settore agricolo, alimentare e forestale, degli Enti territoriali e delle PMI operanti nelle zone rurali.
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