La Francia ha riproposto per la prossima riunione della Commissione economica per l’Europa dell’Onu (Unece) – che si terrà a fine maggio – la modifica delle norme di commercializzazione per le castagne.
Tali regole fungono da riferimento per quei prodotti che, con le recenti modifiche, hanno perso una norma di commercializzazione comunitaria specifica e sono assoggettate alla norma Ue di carattere generale. Nel caso venga calibrato il prodotto, il riferimento non è più dato dalla norma generale, ma il rimando è alla norma Unece.
Le modifiche proposte dalla Francia, per quanto riguarda le castagne, riguardano la definizione di un diametro minimo di 25mm (al di sotto del quale il prodotto non sarebbe commercializzabile), l’estensione della norma castagne – oltre ai frutti di Castanea sativa e di Castanea crenata e loro ibridi – anche ai frutti di Castanea mollissima (specie di provenienza cinese) e ai suoi ibridi.
È concreto il rischio di danneggiare il mercato delle produzioni di qualità italiane: questi ibridi si presentano di grande pezzatura, sono molto belli a vedersi, ma di poco sapore e potrebbero essere – in certi casi lo sono già – spacciati per “marroni”.
Anche la modifica della dimensione minima potrebbe danneggiare la produzione di varietà tipiche di castagne di piccola pezzatura, ma di ottimo sapore e facilmente pelabili. Per la tutela delle tipiche produzioni italiane di qualità, quindi, queste proposte dovrebbero essere rigettate, ed in tal senso la Coldiretti già si sta attivando con specifiche proposte presso i Tavoli tecnici e politici che dovranno discutere la richiesta a livello comunitario.
23 Maggio 2012
Castagne: la Francia propone di aprire alle cinesi
