La crisi cambia le priorità in vacanza con più di sei italiani su dieci (63%) che scelgono il prodotto agroalimentare tipico del territorio come souvenir preferito, al quale rinuncia però del tutto ben l’8% dei turisti. E' quanto emerge da un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it e divulgato in occasione dell’incontro “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico”, organizzato da Coldiretti e dalla Fondazione Univerde. Nell’estate 2012 i prodotti tipici come vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve vincono su tutte le altre scelte e si classificano al primo posto come souvenir più gettonato con il 63% di preferenze. Una scelta utile che - sottolinea la Coldiretti - batte di gran lunga tutte le alternative come i ricordi commerciali tipo cartoline, gadget e magliette, acquistati da appena il 19%, mentre ancor più snobbati i prodotti artigianali come ceramica, oggetti in legno o in tessuto scelti da appena il 10% dei turisti.
Le difficoltà economiche che costringono molti a risparmiare in vacanza spingono anche verso spese utili con l’enogastronomia che - sostiene la Coldiretti - è diventata anche una componente irrinunciabile della vacanza Made in Italy. In altre parole si risparmia eventualmente sul tempo da trascorrere in ferie, accorciando magari la permanenza nel luogo di vacanza ed anche sulla qualità dell’alloggio, preferendo sistemazioni più modeste, ma - precisa la Coldiretti - non si rinuncia a gustare ed acquistare come ricordo le specialità tipiche del posto di villeggiatura.
Per la necessità di contenere il budget, il 33% degli italiani decidono di evitare il ristorante e di consumare in spiaggia, in montagna o nelle visite alle città d’arte un pranzo a sacco da preparare da soli, spesso con i prodotti tipici della località di vacanza. “Una opportunità resa possibile anche dal moltiplicarsi dei mercati, delle botteghe e degli spacci aziendali degli agricoltori di Campagna Amica che possono contare su 6.512 punti vendita in tutta Italia dove è possibile acquistare i prodotti agricoli e alimentari del territorio a chilometri zero”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che si tratta di “una iniziativa che trova il consenso dei vacanzieri italiani e stranieri che possono così garantirsi prodotti tipici esclusivi e di qualità al giusto prezzo, ma anche delle imprese agricole che possono vendere senza intermediazioni e far conoscere direttamente le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare specialità territoriali uniche e inimitabili”.
Con lo stress da crisi salgono a 4,1 milioni le presenze degli ospiti negli agriturismi italiani nell’estate 2012 con un leggero aumento rispetto allo scorso anno (+2,5%), in controtendenza rispetto all’andamento generale. A spingere i turisti nel verde c'è sicuramente la volontà di dimenticare la crisi e di allontanarsi dalla quotidianità per trascorrere il tempo libero all'aria aperta, ma anche la voglia di gustare i sapori del territorio negli agriturismi. La necessità di ottimizzare il rapporto prezzo/qualità premia l'agriturismo grazie - sottolinea la Coldiretti - alle offerte flessibili sia per quanto riguarda il pernottamento che la ristorazione, anche se sulla base delle previsioni di Campagna Amica si riduce a tre giorni il tempo di permanenza medio nei 20mila agriturismi presenti sul territorio nazionale.
Quasi la metà degli italiani (45%) negli ultimi cinque anni è stata in vacanza in agriturismo che è la struttura recettiva preferita dal 56% dei turisti che trascorrono la vacanza in campagna durante la quale le attività preferite sono le passeggiate (62%) e la tavola (40%), secondo l’indagine Coldiretti/IPRMarketing/Univerde. Le caratteristiche più importanti, secondo la ricerca, sono la capacità di proporre prodotti agricoli locali (52%). E infatti il fattore principale che scoraggia la scelta di un agriturismo è l’offerta di cibi surgelati, industriali o convenzionali (75%).
Il canale più utilizzato per la ricerca dell’agriturismo è internet che è scelto dal 79% dei vacanzieri che navigano su siti come www.terranostra.it e che precede il passaparola (42%) e l’esperienza diretta (12%).
Le aziende agricole autorizzate all'esercizio dell'agriturismo sfiorano in Italia – sottolinea la Coldiretti - le 20 mila unita con 385.470 posti a sedere a tavola autorizzati e 206.145 posti letto. Le aziende sono relativamente più concentrate nel Nord del Paese, dove si rilevano il 45,3% delle aziende mentre seguono il Centro (34,1%) e il Mezzogiorno (20,6%). Toscana e Alto Adige, con 4074 e 2990 aziende, si confermano i territori in cui l'agriturismo risulta storicamente più rilevante. L'attività agrituristica è significativa anche in Lombardia, Veneto, Umbria, Emilia-Romagna e Piemonte (con oltre 1.000 aziende) e in Campania, Lazio, Sardegna e Marche (con oltre 700 aziende). Più di un'azienda agrituristica su tre - conclude la Coldiretti - e a conduzione femminile.
Tanti gli agriturismi anche nella provincia di Avellino che offrono una varietà di opportunità per rilassarsi, riscoprire le tradizioni del mondo rurale e le ricette tipiche con prodotti locali. Possibilità di escursioni a cavallo, a piedi e in mountain bike, per riscoprire ed “impossessarsi” di un territorio che mantiene ancora immacolato tutto il suo fascino e che deve essere preservato dalla cementificazione selvaggia e dagli insediamenti urbani ed industriali che ne mortificherebbero irrimediabilmente la bellezza.
20 Luglio 2012
Cresce la voglia di vacanza in agriturismo