Anche quest’anno la storia si ripete! Stiamo parlando dell’annuale Ordinanza sindacale con il quale il Comune di Avellino, recependo il relativo Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania, dichiara lo stato di grave pericolosità e periodo d’allerta, disciplinando l’accensione dei residui vegetali, e dettando prescrizioni e divieti.
L’anno scorso ad una prima Ordinanza del 13/07/2011, ne fece seguito una seconda, il 28/07/2011, che revocava la precedente. Così quest’anno: ad una prima Ordinanza (n. 271 del 12/07/2012), ne segue una seconda (n. 290 del 26/07/2012) con la quale si revoca la precedente e si dettano nuove norme. La prima Ordinanza prevedeva che, durante il periodo 15 giugno – 30 settembre 2012 dalle ore 12,00 alle ore 14,00, si potessero bruciare i residui delle lavorazioni agricole praticate nei noccioleti, a determinate e precise condizioni. E ciò in deroga (sic) al Decreto Regionale e in considerazione del fatto che il territorio avellinese è dedito alla coltivazione delle nocciole.
La Coldiretti di Avellino si era mossa per tempo per far sì che non si verificasse per questa campagna una situazione come l’anno scorso (che era già diversa dagli anni precedenti) in cui fu assolutamente vietato per tutto il periodo estivo la bruciatura dei residui dei noccioleti, con gravi ripercussioni sulle aziende.
L’Organizzazione irpina aveva chiesto all’Assessorato Regionale all’Agricoltura di conoscere la corretta interpretazione della norma riguardante il divieto di bruciatura dei residui della produzione agricola e a quale tipo di coltivazione il Decreto regionale facesse riferimento. Il Decreto ha per oggetto: “Dichiarazione dello stato di grave pericolosità incendi boschivi anno 2012” (quindi riferito ai boschi). Nella sua risposta, il Coordinatore dell’Assessorato precisava che, partendo dalla premessa che i noccioleti sono inseriti tra le colture e gli appezzamenti non considerati boschi (art. 15 L.R. n. 11/96), “il Decreto Presidenziale è emanato per il periodo di massima pericolosità ai sensi dell’art. 6 allegato C “prescrizioni di massima e di polizia forestale” che, in coerenza della definizione del già citato art. 15, non include specifiche preclusioni per i noccioleti”. Proprio in forza del suo riferimento ai boschi, il Decreto prevede delle deroghe per i castagneti da frutto (con la possibilità di bruciatura dei residui), considerati boschi.
Non si capisce perché si continua a persistere in un atteggiamento che è solo penalizzante per i corilicoltori e che certamente, se correttamente praticata la bruciatura con le prescrizioni della precedente Ordinanza, non può arrecare danno ad alcuno.
La Coldiretti, sia livello nazionale che provinciale, è da sempre affianco delle Forze dell’Ordine, per la costante e meritoria attività che svolgono per affermare la legalità. Ha sempre espresso il suo plauso quando vengono scoperte contraffazioni e adulterazioni che penalizzano il made in Italy agroalimentare, e anche ora riconosce il loro impegno per garantire la sicurezza dei cittadini, anche con un’attenta opera di prevenzione degli incendi. E’ altrettanto ovvio che la richiesta di Coldiretti non intende favorire comportamenti dolosi o pericolosi o aggiranti le regole, che mettano a rischio la propria e altrui incolumità e che sono da perseguire decisamente, ma cosa c’entrano i noccioleti con gli incendi boschivi?
Occorre assumersi le proprie responsabilità! I nocciolicoltori irpini chiedono solo di poter lavorare serenamente e con tranquillità senza la preoccupazione di pesanti sanzioni o il sequestro delle macchine. Sig. Sindaco, facciamo prevalere il buon senso. Gli agricoltori sanno essere riconoscenti e premiare chi comprende il loro lavoro e lo facilita, in tempi, tra l’altro molto difficili, e con prospettive che non si intravedono rosee. Ma, assieme a Coldiretti, sanno anche essere decisi, utilizzando tutti gli strumenti che la legge consente loro per raggiungere un risultato che è di civiltà. Un comparto, come quello corilicolo, che crea ricchezza, sviluppo e lavoro in questa Provincia non può essere penalizzato ingiustamente, riteniamo, per un’errata interpretazione della Norma.
27 Luglio 2012
Il Comune fa marcia indietro: no all’abbruciamento