“La Coldiretti di Avellino accoglie con favore e con piena disponibilità l’intenzione del Procuratore della Repubblica di Avellino, Angelo Di Popolo, di aprire un tavolo di concertazione con Coldiretti per studiare insieme le soluzioni alla difficile situazione che si è venuta a creare per i produttori agricoli finiti sul banco degli imputati per i tanti roghi che in questa calda e siccitosa estate sta colpendo il territorio provinciale”. E’ quanto affermato dal presidente dell’Organizzazione Provinciale, Francesco Vigorita, alle dichiarazioni del procuratore Di Popolo successive alla riunione tenutasi in Procura nella giornata di ieri.
Durante questa calda estate (in tutti i sensi) sugli organi si stampa si sono succedute diverse dichiarazioni, prese di posizioni, denunce preventive, da parte di soggetti più o meno autorevoli, che hanno spesso individuato nei produttori agricoli i responsabili di incendi, spesso dolosi, ma che in realtà avevano ed hanno tutt’altra origine.
Gli stessi Comuni che, sulla scorta della Delibera regionale e dell’invito dell’Assessorato provinciale all’agricoltura, avevano autorizzato la bruciatura dei residui vegetali della produzione in determinati orari, hanno dovuto rivedere le proprie posizioni, in alcuni casi, alla luce di quanto prospettato dalle Autorità Giudiziarie.
Proprio per l’attualità e la problematicità dell’argomento, in due differenti interviste a televisioni locali, il presidente ed il direttore della Coldiretti irpina, Francesco Vigorita e Marcello De Simone, hanno chiarito ancora una volta la posizione dell’Organizzazione.
In primo luogo, il direttore De Simone, ha respinto con decisione l’accusa che i produttori agricoli siano piromani o criminali dell’ambiente. Anzi, è vero il contrario perché un’ambiente sano è un importante fattore di produzione per l’agricoltura. “E’ da mesi, e non solo nelle ultime settimane allorquando qualcuno ha scoperto il problema, che stiamo ragionando per trovare una linea di equilibrio tra gli opposti interessi: quelli dei produttori e quelli dei cittadini, che possono sicuramente trovare una ragionevole composizione. Sulla annosa pratica dell’abbruciamento si può discutere, ma senza pregiudizi, per non aggiungere problemi a quelli che già vive il mondo agricolo”. Qui si tratta di materiale vegetale, rifiuti speciali non pericolosi che devono trovare un loro preciso smaltimento. Per quanto riguarda le polveri che si alzano con la raccolta, è esagerato equipararle alle polveri sottili, inquinanti e dannose. De Simone ha rivolto un appello alla Regione “affinché all’interno delle Misure del PSR, o con una loro rimodulazione, si trovi la possibilità di dare contributi alle aziende per l’acquisto di biotrituratori o macchine simili per destinare gli scarti della produzione a fini diversi dall’abbruciamento, che tanto scandalo sta procurando”.
Il presidente Vigorita ha invitato al buon senso, “occorre maggiore obiettività e comprensione delle opposte esigenze, non inconciliabili. Sparare a zero contro gli agricoltori non ha senso. Occorre trovare adeguate soluzioni perché essi possano continuare a coltivare la terra, creare reddito ed economia e salvaguardare l’ambiente”.
28 Agosto 2012
Coldiretti: gli agricoltori non sono piromani