Si celebra domani, 1 settembre, la 7^ Giornata per la Salvaguardia del Creato. Ad Avellino sarà celebrata una S. Messa in Cattedrale alle ore 16,30 presieduta dal Vescovo della diocesi, Mons. Francesco Marino, e a cui anche Coldiretti Avellino sarà presente con una rappresentativa delegazione. Il tema scelto per la Giornata è: “Educare alla custodia del Creato per sanare le ferite della Terra”.
La Giornata interessa molto da vicino il mondo agricolo in quanto la maggior parte del suolo in Italia è detenuto dalle aziende agricole che ne garantiscono la conservazione e la tutela e, lavorandolo, fanno sì che esso disegni il caratteristico paesaggio agrario della nostra Penisola. Quindi una Giornata importante per il mondo agricolo che è grato ai Vescovi per le importanti affermazioni, molto stimolanti, riportate nel Messaggio e che interessano l’intera società.
“Celebrare la Giornata per la salvaguardia del creato significa rendere grazie al Creatore”, senza “dimenticare le ferite di cui soffre la nostra terra”. Si apre così il Messaggio firmato dalle Commissioni episcopali per i problemi sociali, la giustizia e il lavoro e per l’ecumenismo e il dialogo.
“La riconciliazione parte da un cuore che riconosce innanzitutto le proprie ferite e vuole sanarle, con la grazia del Signore, nella conversione e nel gesto gratuito della confessione sacramentale. Quindi si fa anche riconciliazione con il creato, perché il mondo in cui viviamo porta segni strazianti di peccato e di male causati anche dalle nostre mani, chiamate ora a ricostruire mediante gesti efficaci un’alleanza troppe volte infranta.
… La guarigione nasce da un cuore che ama
… Tra ecologia del cuore ed ecologia del creato vi è infatti un nesso inscindibile”. Come ricorda Benedetto XVI nell’enciclica “Caritas in veritate”, visto che “l’ambiente naturale non è una materia di cui disporre a piacimento” e “molti danni allo sviluppo provengono proprio da queste concezioni distorte” che “riducono la natura a un semplice dato di fatto o, all’opposto, la considerano più importante della stessa persona umana”. Occorre perciò “annunciare queste verità con crescente consapevolezza, perché da esse potrà sgorgare un concreto e fedele impegno di guarigione dell’ambiente calpestato”.
“Accanto all’annuncio – osservano i Vescovi – è necessaria anche la denuncia di ciò che viola per avidità la sacralità della vita e il dono della terra… Annunciare la verità sull’uomo e sul creato e denunciare le gravi forme di abuso – sottolineano i Vescovi – si accompagna alla messa in atto di scelte e gesti quali stili di vita intessuti di sobrietà e condivisione, un’informazione corretta e approfondita, l’educazione al gusto del bello, l’impegno nella raccolta differenziata dei rifiuti, contro gli incendi devastatori e nell’apprendistato della custodia del creato, anche come occasione di nuova occupazione giovanile”
I Vescovi concludono con un invito “a tornare a riflettere sul nostro legame con la terra e, in particolare, sul rapporto che le comunità umane intrattengono con il territorio in cui sono radicate”.
La terra non è nostra, ma ci è stata affidata da Dio per essere trasmessa alle generazioni future con responsabilità educativa.
Questi alcuni passaggi dell’importante documento dei Vescovi italiani. E su cui veramente riflettere.
31 Agosto 2012
Si celebra la 7^ Giornata per la Salvaguardia del Creato