Con il record della disoccupazione giovanile la crisi si aggrava perché non si rinnova la classe dirigente italiana, che ha una età media di 59 anni, e vengono a mancare idee, energie e risorse nuove fondamentali per la crescita del Paese.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati divulgati dall’Istat secondo i quali gli occupati di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono diminuiti di quasi un milione e mezzo di unità (1.457.000) rispetto allo stesso periodo del 2007, con un crollo del 19,9%. Un fenomeno che non è solo un problema familiare e sociale - denuncia Coldiretti -, ma provoca anche un invecchiamento della classe dirigente italiana impegnata nella politica, nell’economia e nella pubblica amministrazione che ha una età media di 59 anni, la più alta tra tutti i Paesi Europei, secondo il report Coldiretti/Università della Calabria.
La disoccupazione giovanile è uno spreco che l’Italia non può permettersi e l'esperienza conferma che quando in azienda è presente un giovane la crisi si fa sentire molto meno e si realizzano risultati migliori in termini di reddito ed occupati. Il 33% dei giovani agricoltori si trova in fase di espansione aziendale contro il 1% della media nazionale e, nonostante la crisi, il 40% dichiara di aver aumentato il proprio fatturato nell’ultimo anno, secondo l’indagine Coldiretti/Swg.
3 Settembre 2012
Coldiretti: senza giovani classe dirigente più vecchia