Nell’ambito della manifestazione “’A juta a Montevergine” che si sta svolgendo a Ospedaletto d’Alpinolo in questi giorni e fino al 12 settembre, la Coldiretti ha partecipato ad un interessante incontro sul tema “Storia, fede, sviluppo e turismo”, tenutosi nel pomeriggio di ieri. Il convegno, organizzato dal Comune e dal Gal Partenio e moderato dal giornalista, Alfredo Picariello, ha visto la presenza di un folto pubblico. Al tavolo dei relatori si sono succeduti il Sindaco del paese, Antonio Saggese, il vice direttore di Coldiretti Avellino, Giovanni Colucci, Giuseppe Moricola, docente universitario e consigliere provinciale, nonché il presidente del Gal Partenio, Luca Beatrice.
Stimolati da Picariello, i partecipanti si sono confrontati sullo sviluppo di un territorio e di un’area che offre delle potenzialità ancora da esprimersi compiutamente.
Quest’anno la Juta, per la prima volta, si è proposta un salto di qualità, volendo caratterizzarsi ulteriormente come fatto religioso, come evocazione di un avvenimento di fede, il pellegrinaggio a Montevergine alla Madonna nera, che si svolge ormai da 8 secoli secondo un percorso che vede il paese di Ospedaletto situarsi in posizione strategica sul percorso verso il Santuario. Un milione e mezzo di pellegrini e di visitatori che ogni anno attraversano il paese per ascendere il monte Partenio rappresentano una potenzialità di sviluppo per tutto il territorio che va messa però in rete realizzando sinergie con gli Enti, le istituzioni, le Associazioni e tutti i raggruppamenti sociali insistenti su di esso. E al Gal è stato chiesto di svolgere un’opera di coordinamento in tal senso. Le emergenze enogastronomiche, ambientali, architettoniche, i percorsi della fede, dei castelli, le tipicità dell’agricoltura, sono tutti fattori endogeni, che in uno con la tradizione e il secolare percorso di fede, con la naturale ospitalità degli abitanti del luogo, possono fare da volano per un turismo di qualità, non mordi e fuggi, capace di creare opportunità di sviluppo dall’interno. Bandendo campanilismi e gelosie di paese e operando come territorio che comprende comuni dalle caratteristiche molto omogenee tra di loro.
E’ questo il senso anche dell’intervento del vice direttore di Coldiretti Avellino, Giovanni Colucci, che non ha mancato di apprezzare gli sforzi del Sindaco per ridare vigore e portare all’originaria identità un evento che intende promuovere e fare memoria soprattutto di un fatto di fede. “In un momento in cui la tendenza ad annullare le identità, all’omologazione delle culture e all’annullamento di tradizioni che rappresentano l’anima e l’identità di un popolo e di una comunità, è quanto mai importante e necessario recuperare certe tradizioni che formano e mantengono viva l’identità di un popolo, facendo sì che si mantenga viva anche l’ansia del ritorno in chi ha dovuto per varie ragioni allontanarsi da esso”. Fare memoria senza nostalgie, guardando al futuro per promuovere iniziative che possano ulteriormente motivare e stimolare uno sviluppo endogeno che porti la gente a rimanere sul territorio. E da questo punto di vista le proposte che, anche attraverso il Gal, a cui Colucci ha dato atto del meritorio lavoro che sta svolgendo, Coldiretti Avellino metterà in atto fra qualche mese mirano proprio a meglio valorizzare le ricchezze agricole del luogo. “Perché se è vero che siamo bravi a produrre, dobbiamo altrettanto imparare a commercializzare adeguatamente i nostri prodotti e a diventare i principali beneficiari del valore economico che essi sono in grado do generare”, ha concluso Colucci.
10 Settembre 2012
A Ospedaletto si parla di storia, fede, sviluppo e turismo