"La proposta così come è non va bene e si prospetta ora una trattativa tutta in salita, ma è certo che siamo pronti a mettere in campo ogni azione utile per realizzare una riforma della Pac più equa e giusta”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini che, in riferimento al varo da parte della Commissione UE della proposta di riforma della Politica agricola comune (Pac) presentata nei giorni scorsi, sottolinea che “in un momento di forte crisi economica le risorse vanno indirizzate verso una agricoltura che dà risposte in termini di competitività, occupazione, sicurezza alimentare e soprattutto verso chi l’agricoltura la fa sul serio e ci vive”.
“Invece di definire gli agricoltori attivi in base a quello che effettivamente fanno, il testo li definisce - denuncia Marini - solo in base alla quantità di aiuti che ricevono premiando così le rendite e le dimensioni e non certo il lavoro e gli investimenti. La proposta, tra l’altro, prevede una riduzione del budget che - conclude Marini - l’Italia non merita affatto, anche considerando che aumenta in modo significativo il divario tra le risorse che il nostro Paese versa all’Unione Europea e quello che recupera attraverso la Politica agricola”. In gioco - riassume la Coldiretti - ci sono per l’Italia circa 6 miliardi di fondi comunitari all’anno per i prossimi sette anni, ma soprattutto il futuro di 1,6 milioni di imprese agricole che danno occupazione a circa un milione di dipendenti e che garantiscono il presidio territoriale di oltre 17 milioni di ettari di terreno coltivato totale dal quale nascono produzioni da primato che danno prestigio e competitività al Made in Italy nel mondo.
Proprio in vista della presentazione da parte della Commissione UE della proposta di riforma della Pac per il prossimo settennio, nei giorni precedenti il presidente Sergio Marini aveva incontrato il vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, nel corso di un incontro nella sede di Palazzo Rospigliosi a Roma, a cui aveva ribadito che “le risorse devono andare agli agricoltori attivi. Agricoltori veri che producono cibo, contribuiscono all’occupazione e alla crescita e, soprattutto, vivono di agricoltura lontani da logiche di rendita, in coerenza con la strategia Europa 2020”.
“Difesa del budget, più efficaci strumenti di mercato, assicurazione al reddito, filiera corta, ed ancora centralità del lavoro e contrasto alla rendita fondiaria sono - ha concluso Marini - alcuni degli importanti obiettivi che l’Italia deve perseguire sulla base del documento elaborato da tutte le organizzazioni agricole e cooperative”.
20 Ottobre 2012
Marini: la riforma della Pac è tutta in salita