30 Novembre 2012
Coldiretti: urgente risolvere problema bruciatura residui

     Nei giorni scorsi, organizzato dai Comuni di Forino e di Contrada, in collaborazione con Coldiretti Avellino, presso la sala consiliare del Comune di Forino, si è svolta un’assemblea zonale per discutere delle gravi conseguenze per le imprese agricole derivanti dal divieto di bruciatura dei residui delle coltivazioni agricole, soprattutto da noccioleti e castagneti, nelle campagne irpine.
     L’attualità e la drammaticità del problema per gli agricoltori era dimostrata dalle numerose persone presenti che hanno stipato completamente la sala consiliare comunale.
     In rappresentanza delle Amministrazioni Comunali ospitanti, erano presenti il Sindaco di Forino e un assessore di Contrada, oltre a vari Amministratori di altri Comuni del circondario presenti in sala.
     Per Coldiretti ha partecipato il direttore, Marcello De Simone, mentre la Regione Campania era rappresentata dal presidente della Commissione Agricoltura, Pietro Foglia.
     L’incontro è stato un’occasione propizia per fare il punto della situazione circa una problematica che è diventata ormai insostenibile per i produttori agricoli della zona e per capire cosa fare per poter salvare la campagna in corso e mettere tutti in condizioni di poter lavorare con tranquillità e serenità.
     Una platea molto calda e fortemente coinvolta perché veramente la situazione è diventata molto difficile e potrebbe anche degenerare, se non si perviene ad una soluzione condivisa e che metta d’accordo tutti i diversi interessi coinvolti.    
     Dopo l’introduzione ed i saluti degli organizzatori, è toccato a Marcello De Simone, raccontare la storia e rimettere ordine nei fatti, che spesso in questi giorni sono stati travisati e mal riferiti, facendo prevalere la rabbia e l’istintualità su una serena riflessione razionale e oggettiva che potesse veramente portare a soluzione il problema. Come spesso accade quando si vive una situazione di così forte disagio e preoccupazione si corre il rischio di rincorrere chimere e falsi profeti che cercano di cavalcare l’onda del malcontento e della rabbia portando ad azioni che niente hanno a che vedere con una corretta presa di coscienza del problema.
     Il direttore De Simone ha fatto rilevare come da tempo Coldiretti stia tenacemente ricercando una soluzione, dialogando e incontrandosi spesso con i coltivatori e con le Autorità preposte, ma incontrando anche molte resistenze, in quanto sembrerebbe che nessuno voglia prendere di petto il problema seriamente. De Simone ha invitato a tenere distinti i due argomenti con cui dall’estate scorsa ci si è trovati a confrontarsi: il problema dei fuochi e delle polveri, da quello che è il problema di questi giorni, e cioè quello sollevato dalla Nota del Procuratore della Repubblica di Avellino, Angelo Di Popolo, da cui nasce la questione, che evidenzia che nella pratica colturale della bruciatura dei residui si ravvisano i reati di illecito smaltimento di rifiuti speciali vegetali. La conseguenza è che chi viene sorpreso nell’atto di bruciare frascame, fogliame, ricci ed altri residui di lavorazione vegetali viene denunciato penalmente ed il materiale oggetto di combustione posto sotto sequestro probatorio. Il che ci sembra eccessivo per una pratica agricola in uso da decenni nelle nostre campagne e che mai ha procurato danni di alcun tipo a persone e strutture. Coldiretti ritiene che si tratti di sottoprodotti e non di rifiuti di cui ci si voglia disfare e come tali devono essere trattati. E i produttori agricoli non sono certamente dei criminali o degli inquinatori equiparabili a chi, in modo scientifico, fa scempio quotidianamente dell’ambiente, creando disastri difficilmente sanabili. I produttori sono giustamente disorientati e chiedono solo di sapere come comportarsi per continuare a fare quello che sanno fare da sempre, cioè lavorare senza trovarsi con una denuncia penale addosso. Ognuno deve fare la sua parte secondo le proprie competenze. E’ qui che De Simone chiede l’intervento di chi di dovere, intervento che deve, per forza di cose, realizzarsi in due tempi: nell’immediato, facendo chiarezza incontrando il Procuratore e chiarendogli oggettivamente e correttamente qual’é la natura del contendere, e poi, in prospettiva, dovranno attivarsi sicuramente la politica e le Istituzioni regionali proponendo ad approvando una legge ad hoc che scongiuri per il futuro il ripetersi di tali fenomeni facendo chiarezza, una volta per tutte, su cosa si può e si deve fare, salvaguardando gli interessi di tutte le parti in causa. Non ci vuole molto, solo un po’ di buon senso e l’attenta considerazione e conoscenza di quello di cui si discute.
     Coldiretti nei prossimi giorni non mancherà di far sentire la propria voce in tutte le sedi competenti, ha concluso De Simone, per portare a concretezza quanto proposto, in ogni caso pronta a qualsiasi azione si rendesse necessaria pur di affermare le giuste ragioni del mondo agricolo.  

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