Nel pomeriggio di ieri, presso la sala convegni del Comune di Montoro Inferiore, si è tenuto l’interessante Convegno di presentazione del Marchio Collettivo Geografico della Cipolla Ramata di Montoro e del relativo Disciplinare di produzione. Il Convegno è stato moderato dal giornalista Salvatore Walter Pompa e ha visto gli interventi di Salvatore Carratù, sindaco di Montoro Inferiore, Nicola Barbato, presidente del Comitato dei promotori della IGP Cipolla Ramata di Montoro, di Giuseppe De Girolamo, dell’Università “Federico II” di Napoli, Giuseppe Napoli, consulente finanziario del Comitato promotore, Alfonso Tartaglia, dirigente dello Stapa di Avellino, Francesco Tolino, assessore alle attività produttive del Comune di Montoro Inferiore e Marcello De Simone, direttore di Coldiretti Avellino, nonché presidente di ISMECERT. Ha tratto le conclusioni, l’assessore regionale all’agricoltura, Vito Amendolara.
Il dinamico ed appassionato presidente del Comitato promotore, Nicola Barbato, ha presentato, con giustificata soddisfazione, il Marchio Collettivo che è stato registrato presso il Ministero dello Sviluppo Economico. La funzione del marchio è quella di distinguere la vera cipolla ramata di Montoro, prodotta dalle aziende accreditate e che, pertanto, possono usare il marchio in licenza d’uso, dalle cipolle comuni e dalle eventuali contraffazioni. Per garantire il prodotto ed i consumatori ed assicurarne l’origine geografica ed il legame con il territorio, i controlli sono stati affidati all’Ente certificatore Ismecert, organismo terzo ed indipendente, che ha previsto uno specifico piano dei controlli (ispettivi, analitici e documentali). L’areale di produzione abbraccia 17 Comuni dislocati tra le Provincie di Avellino e Salerno. Dagli interventi che si sono succeduti si è dimostrato come questa coltura possa aspirare ad essere una valida alternativa, anche economica, al tabacco, un tempo la principale coltivazione di queste zone e una voce molto importante per l’economia delle aziende. E’ stato anche messo in rilievo l’importanza che riveste il marchio nella tutela giuridica del prodotto. Marcello De Simone, il direttore di Coldiretti Avellino, l’organizzazione che sin da subito ha sposato la causa della Cipolla Ramata di Montoro, quale tipico prodotto del territorio, meritevole di riconoscimento e adeguata valorizzazione, ha invitato i promotori ed i produttori della Cipolla a lavorare in sinergia per trovare degli sbocchi commerciali alternativi alla Grande Distribuzione Organizzata, che tenta di appropriarsi dei marchi quando diventano appetibili e ricercati sul mercato. “Oggi la Coldiretti con il suo progetto di “Filiera Agricola Italiana” sta offrendo alle aziende delle importanti opportunità per posizionarsi adeguatamente sul mercato, al di fuori della distribuzione classica, gestendo il prodotto direttamente dal campo al mercato”.
Interessante l’intervento dell’assessore Vito Amendolara che ha lodato l’organizzazione dell’evento, che non è stato una vuota esercitazione verbale fine a sé stessa, ma caratterizzato dalla concretezza. Si sono messe in campo delle ipotesi economiche e commerciali su cui dibattere con un sguardo già rivolto al dopo. E’ dai territori che bisogna ripartire per rimettere in moto il Paese e l’economia regionale. Perché è lì che ci sono la vera ricchezza, la concreta economia e, in definitiva, le reali potenzialità di sviluppo della nostra Italia.
14 Luglio 2011
Presentato il Marchio della Cipolla Ramata di Montoro