Organizzato dall’associazione Imprenditori Assoimpero e Promotega, con il patrocinio del Comune di Ariano Irpino e l’ausilio dell’ufficio Coldiretti di Ariano Irpino, si è tenuto nei giorni scorsi ad Ariano Irpino, l’incontro/dibattito tra i sindaci dei comuni della cosiddetta “Area Rossa”, sul tema “Rischio Vesuvio, delocalizzazione demografica delle aree a rischio: opportunità di sviluppo per l’Irpinia”.
L’incontro è stata una riflessione a più voci sulle problematiche legate al rischio Vesuvio e al progetto approvato qualche anno fa dalla Regione Campania di prevedere il trasferimento di residenti dalla Zona Rossa (la zona vesuviana del napoletano più a rischio in caso di eruzione del vulcano) verso l’area della Verde Irpinia ricompresa nel territorio degli otto Comuni della Valle Ufita (Ariano Irpino, Casalbore, Greci, Montaguto, Montecalvo, Savignano, Villanova del Battista e Zungoli). Stiamo parlando di circa seicentocinquantamila residenti nella zona a più alto rischio vulcanico del napoletano che potrebbero trasferirsi nelle case e nei casali abbandonati nei comuni irpini a seguito dello spopolamento dei centri rurali, stante il progetto finanziato dalla Regione Campania per il recupero o la ristrutturazione di alloggi da mettere poi a disposizione. Un progetto che potrebbe rappresentare una grande opportunità di sviluppo per i piccoli centri irpini. Se non ci fossero molti ma e molte incertezze… Non da ultimo, il rischio sismico e le politiche messe in atto negli ultimi anni che riducendo o rimuovendo servizi essenziali per i cittadini rendono molto problematico realistiche ipotesi di sviluppo. Ed è su questo che si è incentrato il dibattito a cui hanno preso parte personalità scientifiche, amministratori pubblici e rappresentati di associazioni. L’uditorio era composto da molte persone provenienti dall’area a rischio Vesuvio e da diversi residenti dei Comuni irpini e produttori agricoli. Moderati dal giornalista Luigi Di Maria, al tavolo erano presenti, tra gli altri, Ciro di Dato, presidente Assoimpero, Nicola Serafino, imprenditore, che è stata la vera anima organizzativa della manifestazione, il sindaco di Montecalvo, Carlo Pizzilli, il vulcanologo, Giuseppe Rolandi, l’economista Paolo Caputo, il presidente di Federconsumatori Campania, Rosario Stornaiuolo, Brunella Cimadomo, addetto stampa della Protezione Civile della Campania, Giuseppe Pacifico dell’Associazione “Terre di Casalbore” e Danilo Marandola, dell’associazione “Via Tratturo”. Il contributo di Coldiretti Avellino è stato portato dal direttore, Marcello De Simone che, in un intervento molto apprezzato, ha evidenziato cosa sta facendo il mondo agricolo per valorizzare il territorio e renderlo attraente a chi in esso si dovrebbe trasferire. Con il recupero, la promozione e la valorizzazione dei prodotti tipici locali, con il promuovere un modello di agricoltura che ponga al centro l’impresa e l’imprenditore. Sono queste realtà, ancora pulite e sane, che possono rappresentare un volano di sviluppo per tali zone. Perché è la terra la vera ricchezza di questi territori, ed un bene autoctono da cui partire per accogliere eventuali nuovi arrivi. Ma per far sì che i residenti permangono nel territorio di appartenenza, ed accoglierne altri, occorre creare opportunità di reddito per le imprese agricole. E qui De Simone si è soffermato sul progetto Coldiretti di una Filiera Agricola tutta Italiana che mira a rilanciare l’agricoltura, anche quella delle aree interne, ed i cui effetti già si vedono in quelle aziende che si sono avviate sulla strada della valorizzazione del vero made in Italy agroalimentare.
Gli ospiti napoletani, nella seconda giornata dell’evento, hanno potuto visitare alcuni Comuni dell’area, nonché degustare ed apprezzare alcuni prodotti tipici, tra cui formaggi, salumi, legumi, olio, carni di vitellone marchigiano, offerti dalle aziende agricole della Coldiretti e presentati dagli stessi produttori.
27 Ottobre 2011
Dibattito sul “Rischio Vesuvio” ad Ariano Irpino